sabato 12 gennaio 2008

kroen

un'altra cazzo di città. rivedere qualcuno ma per poco col MANU è così. poi è segreteria è 1600 euro circa. la cosa più plausibile sarà riprendere l'anno prossimo. da capo. più incazzato più cosciente. la sera: in un posto nuovo dell'arci. RIGHETTI e ROSOLINI. un sacco di gente MARCELLO mi dice: non hanno nemmeno il myspace, gli ALTRO. questa è politica questa è politica questa è politica mi ripeto. poi entro nella corrente la mia barista preferita carica i vodka tonic su mie insistenze OTTAVIA mi lascia scivolare in giro tra i corpi nelle pieghe dei suoni tra le sigarette le birre gli incontri i dialoghi con gli H.O.D.A. i cappotti e alla fine immancabilmente ci ritroviamo. lei risplende.

giovedì 3 gennaio 2008

zucchero filato nero

la fuffa poteva andare meglio ma anche no ha preso quello che doveva ha dato. per chan ci sarà un po' da lavorare proverò lo smilzo al posto del bullo. per i pezzi nuovi? vedremo. poi sono cresciuto di colpo. ora sonnecchio precario con un contratto ancora da firmare del sonno arretrato da divano. il PIPPO volato a montreal OTTAVIA a merano ma a presto. ed un ultimo decostruito la partenza il magnum quasi sotto il piede del vecchio la montagna serata a scatti interesse e cliché dialoghi e frecciate botti pentole che saltano come non ne vedevo da anni il ritorno oi! klasse kriminale gli auguri agli sconosciuti dai finestrini viale piave l'interzoo e le vicissitudini per forzare il blocco scavare la galleria con il cucchiaio il timbro finto la drum'n'bass del mauro repetto dei prodigy l'onda della notte che mi spinge la gente che ci trovi. OTTAVIA il PERO la FRANCESCA ed io ad un tratto siamo dentro.
nessuna speranza, solo volontà.



e la prima esercitazione:



ESERCITAZIONE 4 (ESERCIZI DI STILE)
mattina: uomo + donna seduti in faccia alla casa di uno, granito dei gradini per tutto il giorno né movimento né linguaggio ed anche la notte. l’occhio del tipo li tiene sotto tiro da dietro le finestre che cazzo vorranno questi? questi son proprio degli strippati niente cibo niente sonno automi saranno degli. il giorno dopo uguale né li smuove il freddo dell’alba o il teschio del sole le intemperie. quanto la carcassa di un animale richiama dapprima avvoltoi e poi via via altri carnivori in relazione alla distanza, la loro presenza attira la curiosità a vari livelli d’intensità dal divertito all’allarmato di vicini abitanti del quartiere della città dell’hinterland sempre le stesse domande chi? e: che cosa? in maniera esponenziale da non credere ormai sono mesi che sento perfetti sconosciuti che mi pigliano per il culo gli occhi addosso di tutto il bel reame ora li caccio esco fuori e li caccio ‘sti due allora grida ve ne volete andare? niente. chiamo gli sbirri li faranno sì sloggiare 113 arriva una volante qui voi non ci potete stare dicono e li portano via. giorno dopo: ancora lì. di nuovo sbirri + volante + sgombero. ma niente più si può fare carceri piene impediamo i bivacchi da ordinanza però non si riesce nemmeno a multarli questi due potremmo cercare una soluzione abitativa ma non è nostro compito. e di nuovo mattina: uomo + donna seduti in faccia a eccetera. seduti per anni. se li prenderà il generale inverno se li prenderà e invece. a tirare le cuoia è lui senza un cane che possa reclamarne la proprietà quindi alienata. al comune che, persa la causa intentata dalla cittadinanza per permettere agli assisi di prenderne possesso, dopo il tentativo del comune stesso di allontanarli, si vede costretto a lasciarla ai due. creato il precedente. e il giorno seguente la città si sveglia puntellata da persone sedute di fronte a case altrui ad aspettare che qualcuno crepi.